domenica 28 agosto 2016

All Right


"Non saresti dovuta passare qui."
"Ho i documenti dell'annullamento da farti firmare e non mi rispondi al telefono."

Amy non trova nulla da obiettare. La lascia passare e le fa poggiare la borsa sul tavolo della cucina. Mare apre la borsa e cerca con pochi movimenti efficienti la cartellina e la penna di cui ha bisogno. Prende la prima, la apre, stappa la seconda. Non sorride mai e non si toglie gli occhiali da sole.

"Una firma qui e altre due dietro."
"Tutto qui? Non dobbiamo andare di fronte a un giudice?"
"Non se siamo d'accordo."
"E lo siamo?"
"E' ciò che vuoi, no? Me lo farò andare bene."

Amy sfiora il foglio con la punta della penna, ma ancora non firma.

"E' assurdo che sia tu a fare l'offesa, in questa situazione."
"Non sto facendo l'offesa, Amanda. Firma i fogli, per favore."
"Eravamo ubriache. Come mai potresti pensare che io possa sposarmi in condizioni simili? Ti avevo detto di quanto sia importante la mia famiglia, per me... di mia madre che mi dice sempre che indosserò il vestito che indossò lei quando si sposò, e di come mio zio promise a mio padre che mi avrebbe accompagnato lui all'altare, quando sarebbe morto... ti ho raccontato tutto pochi giorni fa."
"Come hai detto più volte, eravamo ubriache."
"E il giorno dopo... tutta quella gente, come potevi non sapere che ci fossero dei paparazzi?"
"Non c'erano paparazzi, solo qualche intruso con uno smartphone."
"Mia madre l'ha saputo dalla sua parrucchiera, le è quasi preso un colpo."
"Mi dispiace. Mi dispiace di tutto, ma non è una cosa su cui ho controllo, Amy. Pensavo te ne rendessi conto."
"Avresti potuto essere più attenta."

Mare si trascina una mano sul volto, e le parole successive le escono quasi come un gemito: "ho capito. Non ho fatto che scusarmi. Ora puoi firmare?"

Amy prende un respiro profondo. Quando torna a parlare, lo fa più mitemente. "Mare, ci conosciamo a stento. Non voglio che tu pensi che ciò che abbiamo avuto fino ad ora sia stato senza valore, o insincero... ma è troppo. Lo so che non è colpa tua, ma è comunque troppo."

Mare non risponde. Amy firma i documenti.

"Magari tra qualche mese ti chiamerò. Per sapere come stai."

Mare sfiata dalle labbra un sorriso frustrato e infelice, pieno di sarcasmo, e intanto ripone i documenti nella cartellina, la cartellina nella ventiquattrore.

"Puoi anche non farlo: starò bene. Sto sempre bene."

E' l'ultima cosa che le dice.