"La cosa importante, però, è che tu capisca che tutto questo comporta per te dei rischi."
Mare è al centro della sala che compone lo spazio principale di Mutiny, e si strofina l'interno delle dita sulla fronte mentre aspetta, al cellulare, che dall'altra parte della linea qualcuno risponda. Ha copiato il numero da un bigliettino che ha dovuto passare mezz'ora a cercare, ma la provvidenza le viene incontro nascosta tra uno sciame di inquilini (almeno due per ogni appartamento in affitto del palazzo) che sale le scale e suona al suo campanello. Quando va ad aprire (ma la porta non è mai davvero chiusa), si ritrova davanti almeno dieci persone accigliate e impettite, capeggiate da Butch Rossum, un uomo con le spalle larghe e, sicuramente, un passato in qualche squadra di football liceale. Signorina Sherman, inizia a dire, e Mare sbatte le palpebre perplessa, con il cuore che le sta già affondando nello stomaco.
"Signorina Sherman, bene, è qui. Questa--" e le porge tre fogli spillati tra di loro, che lei prende tra le dita con una perplessità viva nello sguardo "--è la petizione, firmata da tutti gli inquilini del palazzo, che secondo il regolamento le impone di liberare i locali entro due settimane pena l'intervento della polizia nello sfratto."
Mare scorre gli occhi sul foglio senza davvero riuscire a leggere niente, mentre l'uomo continua a parlare sui suoi pensieri. Deve avere una cinquantina d'anni portati bene nei muscoli e male sulla faccia rossa, cotta da sole.
"Il regolamento ci permette di chiedere a un inquilino che ha portato avanti una condotta gravemente inadeguata di lasciare il palazzo."
"Sono... sono qui in affitto, come tutti voi. Pago ogni mese, come tutti voi..."
"Lei ha aperto in questo palazzo, residenziale fino al suo arrivo, una serie di individui poco raccomandabili, in violazione della legge di registrazione..."
"Che cosa?"
"Quel brutto ceffo che sembra il diavolo!" interviene una donna più giovane, con fianchi stretti e ciglia finte incollate sulle palpebre. "Quando gliel'ho chiesto mi ha detto che non ci pensava nemmeno, a registrarsi"
"Scarlett scherzava, è regolarmente registrato."
"E chissà quanti altri come lui", continua Butch. "Il portone è costantemente aperto, e non voglio neanche parlare della violenza che ha portato nelle nostre case..."
"Hanno attaccato noi! Siamo stati noi le vittime!"
"In questo condominio vivono delle famiglie, miss Sherman, adolescenti e bambini che non possono crescere in un posto meno che sicuro. Quindi", e fa un cenno ampio e seccato verso il foglio che le ha consegnato "ha due settimane per trovare nuova sistemazione. Il proprietario del palazzo è già stato avvisato e le permetterà di pagare solo metà agosto se lascerà lo spazio libero entro il quindici."
La testa inizia a tornarle in ordine. Stordita, passa in rassegna tutti quei volti tondi, tronfi, soddisfatti. Per un attimo torna a sentire l'esigenza di rimpicciolire, assottigliarsi fino a scomparire, fino a riuscire a nascondersi negli interstizi del mondo ed essere lasciata in pace. Poi ricorda l'esercizio: respira. Espandi te stessa, allargati. Mare raddrizza la spina dorsale e allinea le spalle, come farebbe un buon soldato.
"Questo--" e spinge con il solo indice la petizione contro il petto di Butch. Lo vede gonfiarsi come un tacchino. "Ve lo potete infilare in gola. Io da qui non mi muovo. A costo di dover comprare questo palazzo di merda e cacciarvi uno a uno. Iniziate a cercarvi un altro posto, e che sia ben lontano da Bella Vista... perché nei letti in cui dormite adesso tra un mese ci saranno mutanti provenienti da mezza Pennsylvania. Fosse l'ultima cosa che faccio."
E' una questione di potere, e lei l'ha appena recuperato. Non lascia il tempo a nessuno di sottrarglielo di nuovo, e sbatte la porta in faccia agli inquilini un attimo prima che inizino a insultarla a pieni polmoni e a battere aggressivamente contro l'ingresso. Tre mandate per ognuna delle due serrature e poi il chiavistello non bastano a farla sentire di nuovo al sicuro. Ma non è importante. Riempie i polmoni d'aria e spalanca le braccia. Occupa spazio e non ha più intenzione di rimpicciolire, ed è l'unica cosa che conta.
"La cosa importante, però, è che tu capisca che tutto questo comporta per te dei rischi. Possiamo proteggerti, ma non possiamo prometterti che andrà tutto bene."
"Me ne rendo conto. Nessuno può promettere che andrà tutto bene."