sabato 16 luglio 2016

Sad People



Ha rotto più cose di quanto avrebbe voluto, per sbaglio. E' tornata a casa e ha quasi strappato il vestito per la fretta con cui ha voluto spalancare le ali. Le ha fatto male, come le fa sempre, e le ha fatto male sbattere contro le pareti a ogni virata sbagliata, contro il soffitto a ogni lancio troppo intraprendente. Ha scoperto che, senza muri sopra la testa, è in grado di trascinare per almeno quindici metri un'altra persona con sé. Con partenza in verticale, solo i suoi muscoli e le sue energie per spostare aria dall'alto verso il basso. L'ha fatto con Inara, Inara le ha detto che sta evolvendo e lei è diventata più impaziente, più imprudente. Anche se non può permetterselo. Anche se vorrebbe essere fuori dai registri come Jeyne, fuori dalla griglia, dalle schedature. Vorrebbe essere libera.

Si avvolge nelle proprie ali quando si mette finalmente al letto, ma non ha sonno. Da quel guscio di piume digita a memoria il numero di Tish, e quando le risponde sospira di sollievo e mormora: mi mancavi. La sua risata non ha mai avuto nulla di cristallino, fin da quando era piccola. La voce di Tish è calda, ma non combattiva, sofferta, ma non sporca. Come mai mi chiami, Miramaremia? 
Tiru leggimi qualcosa che hai scritto tu. Puoi?

Tish sospira e dice okay, senza indagare. Conosce bene quella frustrazione. Fuori di sé e dentro di sé.