25 Gennaio 2025, Philadelphia
Trecento dollari mensili in cambio di un po' di pace non sono così tanti, si dice - consapevole di non averli, e che forse non li avrà neanche per la prima settimana del mese -. Poco male che è un accordo con chi ha attivamente provato a ucciderli, quando invece per la loro stessa natura avrebbe dovuto difenderli. Kane li chiamerebbe traditori della razza, ma lei è stata cresciuta democratica e liberale, e si è allenata a guardare i fili che collegano la povertà alla criminalità; la sua attività le ha fatto scrivere pagine e pagine su come i superumani nel sistema Stati Uniti siano costantemente marginalizzati, costretti alla povertà. Ma Raul Vazquez è davvero di un'altra pasta, o forse è solo il proprio orgoglio ferito a farglielo considerare un carnefice piuttosto che una vittima?
Esce dalla doccia e la fame la divora. Si riscalda in microonde un pasto già pronto, gli avanzi del giorno prima. Li sistema in un piatto ordinatamente, si siede a tavola e prende la forchetta.
Martie la guarda, mentre lei non riesce a fare neanche il primo boccone.
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26 Gennaio 2025, New York
"Pausa pranzo?" propone Sadler, dopo una mattinata estenuante passata a un tavolo con la sua cliente, la parte avversa - una rockstar ultratrentenne - e l'avvocato della parte avversa. Marcus Brown è il primo ad alzarsi, con una furia che gli fa quasi cadere la sedia. Mirabe Sherman invece rimane compostamente seduta al proprio posto, con le gambe accavallate, il mento sollevato ma l'espressione vuota. Sadler le tocca un braccio, dicendole di andare a pranzo con lei, ma Sherman rifiuta. Non ha fame.
Marc la vede su uno dei balconi dell'alto palazzo che ospita lo studio legale a cui si è rivolto. I suoi avvocati gli hanno caldamente consigliato di non avere contatti privati con lei, ma lui ha sangue bollente nelle vene e non appena ne incocca lo sguardo non può fare a meno di precipitarsi fuori con la stessa furia con cui ha lasciato la sala riunioni un'ora prima. Le chiede cosa ha fatto di male per meritarsi tutto quello, che se aveva bisogno di soldi lui gliene avrebbe dati quanti voleva, se solo avesse chiesto gentilmente, che tutta quella storia è una farsa. Le prende il viso tra le mani con una rabbia e una confusione così cieca che le preme le dita sugli zigomi tanto forte da farle quasi male, e chiede che cazzo stiamo facendo qui con gli avvocati, e cosa vuoi da me, e con il cuore spezzato e solo la voglia di dire qualcosa di doloroso le dice che l'ha amato solo quando eri tu quella con i soldi, e la fama, e tutto il potere, e io ero uno spiantato venuto dall'altra parte del paese e arrivato in California solo con gli stracci che avevo addosso e le scarpe che portavo ai piedi. E poi le chiede: è davvero così che vuoi spendere il tempo che ti rimane?
Mare se lo toglie di dosso, lo spintona, gli dà uno schiaffo che le fa bruciare il palmo (non è di certo il primo da quando si conoscono), gli urla addosso, al punto che due giovani praticanti devono intervenire per separarli, temendo il peggio. Gli avvocati rimandano il prossimo incontro alla mattina successiva, e Marcus esce dal grattacielo completamente stordito, incapace di decifrare quanto è appena successo.
Ci pensa sopra tutta la notte, e la mattina dopo chiede a Mare: "perché pensi di essere migliore di me?"
Sono di nuovo seduti allo stesso tavolo, l'uno di fronte all'altro, in presenza dei loro avvocati.
"Perché pensi di essere una persona tanto migliore di me da meritarti quello che mi stai chiedendo, Mirabe?"
Mare tamburella le dita sul tavolo. Gli occhi con cui lo osserva sono vuoti, vacui.
"Quando arrivasti a Los Angeles, - ricorda lei - eri un ragazzino affamato. Eri solido, eri temprato. Rimanevo vicino a te perché eri esattamente la persona che avrei voluto essere io: una persona senza dubbi su se stessa. Con un obiettivo. Ti aiutai per questo. Ho costruito con te la tua carriera per questo."
Marc inspira a fondo, trattiene il respiro nei polmoni. La guarda e gli sembra una sconosciuta.
"Ma Hollywood ti ha reso famoso e la fama ti ha reso molle. Eri un artista e ora sei un intrattenitore, uno showman. Non c'è niente, non c'è una virgola nel mondo che tu possa cambiare. Ma io sì. Io posso, dati gli strumenti."
China il capo, ma non lo sguardo pesante.
"Per cui, quando mi chiedi perché penso di essere migliore di te, la risposta è ovvia: perché lo sono."
Marc scuote il capo, sulle labbra un sorriso amareggiato, disilluso. Guarda il proprio avvocato, poi si alza in piedi. Oggi con più calma. "Dalle quello che vuole. La somma che chiede", impone con la voce arrochita. Alle proteste del suo avvocato, fa un cenno secco della mano e guarda verso di lei.
"Dalle quello che vuole, e questa storia sarà chiusa. Tutta questa storia, pretty punk: io e te - la prende in giro, abbattuto e sconfitto - e, questa volta te lo posso giurare, per sempre."
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I hear it in your silence, when you don't speak
What was funny then isn't funny anymore
I can hear it in your voice, there's always a catch
We're going nowhere and we're going there fast
Anything to watch while we are waiting
For this apocalypse, what more is there to do?
Its nice to be important, but so close to being despised
Its more important to be nice, I guess, that being wise
I'll take you shopping; I'll take you dancing too
I'll take you out, all the things you wanna do
I'll give you diamonds and I'll give you space
So be with anyone you want, it's alright with me
Our time is over
Don't you know that if a time-warp was open
I'd stay right in my place
That war is over
I hear it in your silence, when you don't speak
There is a quiet crying rage burning inside you so deep
I'll give you anything, but I'll give you problems
So be with anyone you want, it's alright with me
I hear it in your voice, can see it in your lips
There's always a catch, I guess that's alright with me
No one's around, but the map says "you're here"
Now I can hear loneliness screaming in my ear
Our time is over
Don't you don't that if a time-warp was open
I'd stay right in my place
The war ain't over yet
This war ain't over yet
Being nice is only hard when others aren't
Our time is over
4 Chords of the Apocalypse
Written and performed by Titus Red
July 2024