giovedì 1 dicembre 2016

Here Now


"I'm here now."

* * *

Martie (finalmente le ha trovato un nome) le va a poggiare il naso umido contro il piede, infastidendola. Lei prende il primo respiro profondo dopo un'ora di respiri brevi, sincopati, il sintomo del più dolce degli annegamenti. Le lenzuola profumano di qualcosa di familiare, ma anche di pericolo, della minaccia di lutto che torna a bussarle contro la nuca, puntuale. Ma finché ogni cosa rimane chiusa nelle sue ali bianche, finché ogni cosa continua a dormire, può chiudere gli occhi e fingere che il mondo finisca là dove finiscono le sue piume. Per quel momento, le va bene.

* * *

Ignorant before the heavens of my life,
I stand and gaze in wonder. Oh the vastness
of the stars. Their rising and descent. How still.
As if I didn't exist. Do I have any
share in this? Have I somehow dispensed with
their pure effect? Does my blood's ebb and flow
change with their changes? Let me put aside
every desire, every relationship
except this one, so that my heart grows used to
its farthest spaces. Better that it live
fully aware, in the terror of its stars, than
as if protected, soothed by what is near.

* * *

"Are you?"