martedì 11 ottobre 2016

The Party



"Qui va bene?"

La festa é iniziata da un po', lei é in elegante (spaventoso) ritardo, ma di proposito. É una cosa che le insegnó sua madre da piccola: alle feste, arrivare primi é peccato.

L'autista della limo - si chiama Andrew - non riceve risposta, guarda nello specchietto retrovisore. Tamburella delicatamente le dita sul volante, strattonando rapidamente lo sguardo di lato quando si sorprende a indugiare sullo scollo del vestito.

É uno splendido vestito. Lungo e morbido, di un blu sfumato nell'azzurro e con tonalitá che complimentano la sua carnagione. Ha dipinto le labbra dello stesso colore della pelle e caricato gli occhi di un trucco luminoso ed eccentrico, impossibile da non notare. I capelli ricci modellati in una cresta diagonale completano un aspetto quasi alieno, rapace. Si é preparata per essere notata, ma invece tentenna. Tocca il tessuto.

"É uno splendido vestito", Andrew accenna, tanto per testare se lei ci senta o meno. La vede schiudere le labbra in un sorriso divertito, malinconico. Ridere piano senza alzare gli occhi dalle proprie mani sottili.

"É in vendita, qualora ti interessasse."
"Vuole che mi avvicini di piú all'ingresso...? O che mi allontani."

L'insegna luminosa si riflette sul finestrino. É un mondo splendente, le é familiare: é anche il suo, non é cosí? Non c'é posto in cui dovrebbe sentirsi piú a casa sua che a una festa data da una star hollywoodiana. Soprattutto una a cui vuole dimostrare qualcosa.

"Come ti chiami?"
"Andrew, miss."
"Andrew. Devi perdonarmi, temo di averti fatto un viaggio inutile. Ti dispiacerebbe riportarmi a casa?"

Andrew guarda di nuovo nello specchietto retrovisore.

"É sicura?"

Lei sulle labbra ha ció che resta di quella risata malinconica. Poggia il busto contro lo schienale morbido del sedile.

"No. Ma tu portamici lo stesso." 

Prende un sospiro. Sembra non finire piú.