martedì 21 giugno 2016

Disappointing Homecoming (2)


Sua madre la accoglie a braccia spalancate, o almeno semiaperte. "Dovevi avvisarmi", le dice innanzi tutto, "ma sono felice lo stesso". Dopo essersi abbracciate e baciate entrano in casa, e ad aspettarle c'è l'intero entourage di Rachel. Conosce la maggior parte di loro, ma parrucchiera e truccatrice sono nuove, più giovani delle precedenti. La salutano tutti con una gran festa e giurano di aver votato per lei. Ringrazia, come conviene, e si infila in una delle stanze da letto libere appena la lasciano andare. 

Il materasso è morbido e privo di imperfezioni come quei materassi in cui non ha mai dormito nessuno. Lei ci si gira e rigira con l'intenzione di addormentarsi, ma non riesce a chiudere occhio per un solo secondo. Ha il cervello avvolto nella spessa nube nera della sconfitta elettorale, nella vergogna di non aver fatto abbastanza, il disagio di doversi presentare di fronte al pubblico, di nuovo, e anche il prurito dietro alla schiena che, lo sa già, diventerà presto dolore. Per tutte le persone che le hanno anticipato il risultato, per ogni sondaggio sfavorevole o exit poll disastroso, si è ostinata a dire a tutti che il risultato non era importante, che l'unica cosa importante era che il messaggio uscisse, si diffondesse. Ma la verità è che ha sperato in un miracolo fino all'ultimo. In un grande twist cinematografico.

Si addormenta con quell'amarezza e si risveglia solo perché sua madre le sta accarezzando i capelli. Lei schiude gli occhi e sospira a fondo, la vede in abito da sera. "Stai uscendo o tornando?", chiede. "Uscendo", risponde Rachel, sorridendole. "Dove vai?", "A una cena di beneficenza." Mare si riprende un po'. "Posso venire anche io?", chiede senza pensarci. In quel momento, la prospettiva di rimanere sola in casa le stringe lo stomaco di angoscia. Rachel le passa dolcemente le nocche sulla tempia. "Sei così magra... di sicuro non ho nessun vestito che ti starà bene", sorride e si china su di lei, baciandola tra i capelli. "Chiama tua sorella a Portland, le farà piacere sentirti. O qualcuno dei tuoi amici qui. Ti divertirai sicuramente di più." Mare annuisce e la lascia andare via. Poi si volta dall'altra parte e chiude di nuovo gli occhi, sforzandosi di dormire.